(18 gennaio 2017)
Presentato a Roma il libro firmato da Abdon Pamich e Roberto Roberti che racconta le vicende dei grandi campioni della italianissima città quarnerina prima che diventasse territorio jugoslavo
Nell’austera cornice di un affollatissima Sala Giunta del CONI è stato presentato alla stampa il libro scritto a quattro mani da Abdon Pamich e Roberto Roberti e che racconta le epiche vicende dello sport nell’italianissima Fiume, prima che la città diventasse parte della Jugoslavia ed i propri residenti di origine italiana scacciati dalle proprie case.
Vernissage davvero straordinario per "La grande avventura dello sport fiumano" alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò, del segretario generale Massimo Fabbricini e del presidente della Federazione italiana atletica leggera Alfio Giomi.
Con i massimi esponenti del Comitato Olimpico ad affiancare un emozionato Abdon Pamich alcuni miti dello sport italiano, il triestino Nino Benvenuti e Nicola Pietrangeli, storico compagno di doppio di un altro grandissimo dello sport fiumano, Orlando Sirola.
Presenti anche alcune storiche firme del giornalismo sportivo italiano Vanni Loriga, Augusto Frasca, Ruggero Alcanterini, Franco Fava.
Interverranno il presidente del Coni Giovanni Malagò, A fare gli onori di casa il direttore dell'Archivio Museo storico di Fiume Marino Micich insieme al presidente della Società di Studi Fiumani Amleto Ballarini che ha firmato la prefazione del libro. La conferenza stampa ha avuto l’accompagnamento musicale del maestro fiumano Francesco Squarcia.
Il libro, come detto porta la firma, oltre che di Abdon Pamich di Roberto Roberti, grande uomo di sport nato a Pola nel 1922 scomparso lo scorso 6 febbraio. Il ricordo del generale di Corpo d’Armata, bersagliere Roberto Roberti è stato affidato a Vanni Loriga, suo amico di sempre. Pentathleta di valore, riserva viaggiante a Helsinki ’52, chiuse con lo sport attivo nel ’58, partecipando ai mondiali a San Antonio in Texas, quando da direttore tecnico scese in campo per permettere alla squadra di classificarsi dopo l’infortunio di un atleta. Fu il primo ad entrare a Trieste al comando della sua compagnia nel 1954 ed assunse la responsabilità dello sport allo Stato Maggiore Esercito, curando la nazionale militare vincitrice di un mondiale. Fu dirigente della pallavolo e capo del cerimoniale ai mondiali di atletica del 1987 di Roma, impegnandosi poi nella polisportiva Lazio. Negli ultimi anni della sua vita, aveva messo la sua lunga esperienza al servizio degli Azzurri di Italia.
Pamich non ha certo bisogno di presentazioni. Campione Olimpico di marcia a Tokyo 1964, bronzo a Roma nel 1960, è stato il marciatore più forte della storia dell’atletica italiana.
Il libro ripercorre la storia dello sport fiumano, cominciando dal calcio che è sempre stato tra gli sport più praticati. La città quarnerina nel 1926 vede la nascita dell'Unione Sportiva Fiumana che nella stagione 1928-29 disputa il campionato di Divisione nazionale, la massima serie del calcio italiano all'epoca. Tanti sono, inoltre, i calciatori fiumani che si sono messi in evidenza nelle squadre di calcio italiano. Infatti nel 1949 il fiumano Ezio Loik, una delle stelle del grande Torino, muore insieme ai suoi compagni di squadra nella sciagura di Superga e anche Fiume paga il suo tributo a una delle più terribili tragedie dello sport italiano. Ezio Loik, calciatore nato a Fiume nel 1919, con la maglia granata colleziona 176 presenze con 70 gol e vince ben cinque campionati. Nella storia della Roma un posto particolare occupa Rodolfo "Sigfrido" Volk, grande idolo delle folle del campo di Testaccio. In giallorosso Volk disputa 157 gare realizzando 103 reti. Tra i tanti grandi calciatori fiumani ricordiamo anche Mario Varglien, mediano che disputa quattordici campionati nella Juventus, il fratello Giovanni, che con la maglia bianconera colleziona 381 presenze e Costanzo Delfino, giocatore dell'Olimpia e della Fiumana.
Un altro sport molto amato dai fiumani è il nuoto. L'assenza di strutture specifiche non ha mai rappresentato un ostacolo insuperabile per gli sportivi quarnerini che nel periodo di maggior fulgore del nuoto a Fiume trovano un punto di riferimento importante nelle due società "Esperia" e "Fiumana". Le due associazioni ottengono importanti successi a livello nazionale. Sport molto amato da D'Annunzio, che durante la reggenza del Carnaro assiste a importanti regate internazionali, il canottaggio ha grande diffusione a Fiume. Sorgono tante associazioni sportive dal Nautico Quarnero alla Società Canottieri Fiumani alla Società Canottieri Eneo. Proprio quest'ultima ottiene notevoli successi con sei vittorie nei campionati nazionali giovanili e diciassette in gare esordienti, juniores e seniores. Fiume può anche vantare una buona tradizione in attività quali l'alpinismo e lo sci. I due grandi alpinisti, Arturo Colacevich e Carlo Tomsig, realizzano un'impresa storica scalando il Piccolo e Grande Risnjak. Sulla scia dell'entusiasmo generato dai grandi risultati ottenuti da Franco Prosperi ai Giochi Universitari Mondiali in Svizzera, lo sci riceve grande attenzione a Fiume e vengono formati il Gruppo Sciatori Montenevoso e il Gruppo Sciatori Monte Maggiore. Fiume diviene così uno straordinario vivaio di atleti che arrivano a competere a livello regionale e nazionale.
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