Dieci chilometri di corsa per continuare a tenere vivo il ricordo e perché certi fatti non avvengano mai più. Non è difficile imbattersi in polemiche, in Italia, quando si devono fare i conti con la Storia, e questo avviene anche quando si tratta di ricordare eventi drammatici come la tragedia delle Foibe e l'esodo delle popolazioni Giuliano-Dalmate.
Invece di unire, questi eventi continuano, dopo decenni, a dividere. Fino a non troppi anni fa l'argomento era, persino tabù sui libri di storia, pochi, pochissimi conoscevano i fatti che hanno insanguinato, martoriato, fino a dover subire l'umiliazione di un esodo, gli Italiani che abitavano quelle terre.
È stato istituito un Giorno del Ricordo per commemorare quei fatti tragici, e precisamente il 10 febbraio (Legge 30 marzo 2004, n. 92), passi da gigante in nome della veridicità della storia, ma piccoli passi se si pensa che ancora oggi, quello stesso ricordo continua a dividere gli italiani.
L' idea di associare quella giornata ad un evento sportivo nasce proprio dall'esigenza e dalla volontà di vivere quella giornata come un momento di unione.